La temperatura emotiva e la fisicità del colore dagli affreschi di Giotto alle performance di Achille Lauro
Primo modulo (70 ore)
Attraverso un viaggio che ripercorre la storia dell’arte e le sue connessioni con le altri arti e discipline andremo ad analizzare il colore ed il suo uso sia in relazione alle implicazioni fisicochimiche sia emotive che ne derivano. Il corso, più che da un percorso temporale sarà caratterizzato da un confronto fra le varie epoche e dunque fra le immagini utilizzate e i colori predominanti (blu oltremare di Giotto / blu Picasso / International Klein Blue e il blu dopo Klein. Rosso Tiziano e cardinale, rosso Matisse, rosso Burri, rosso Rothko, sino ad arrivare alle maglie rosse scelte dagli atleti degli sport da combattimento, e così via con le altre gradazioni…), attuando indirettamente un ripasso e un approfondimento anche sulle opere d’arte e le loro contaminazioni con il design, la pubblicità, il cinema, la moda.
Monografico (5 ore)
Nelle sue opere Vanessa Beecroft (Genova 1969) fonde perfezione e sofferenza, estetizzazione e forme di ascesi basate sulla resistenza e sul controllo. Fin dall’inizio della sua carriera l’artista incentra la sua ricerca sul tema del corpo femminile, disposto secondo un rigore geometrico formale e coloristico che compone articolati tableaux vivants. Punto di partenza per il suo lavoro è stato, nel 1993, Despair o Libro del cibo che raccoglie, dattiloscritti, gli elenchi degli alimenti – suddivisi per quantità e colore -, che l’artista ha ingerito dal 1983 al 1991, quando soffriva di anoressia. A questo lavoro è correlata la sua prima performance VB01, nella quale, una trentina di ragazze trovate per strada, in Accademia o nei dintorni, che le ricordavano ritratti della pittura rinascimentale o attrici del cinema degli anni ‘60, indossavano i suoi abiti, i cui colori si riferivano ad un gruppo di acquerelli posati sul pavimento. Da allora si sono succedute quasi un centinaio di performance, tutte intitolate con le sue iniziali VB (che diventa una sorta di marchio, di logo) e il numero dell’azione. Nel monografico faremo un viaggio fra questi corpi caldi, ma congelati, che simulano, attraverso le loro rappresentazioni, la pittura rinascimentale, la scultura classica, il cinema, l’architettura; corpi prestati anche al glam della moda, al videoclip, in una continua riflessione sulla società occidentale contemporanea, mostrata in tutte le contraddizioni e le ossessioni ell’esposizione mediatica.
OBIETTIVI
Il corso intende affrontare il colore in rapporto alla realizzazione di un’immagine e alla stimolazione emotiva. Si intende pertanto sviluppare nello studente una competenza sui significati culturali, storici, alchemici, simbolici, psicologici e curativi del colore stesso, fornendo i metodi analitici e critici per la progettazione.
L’esame sarà caratterizzato da una prova orale e tesina scritta
BIBLIOGRAFIA
È consigliabile qualunque libro di storia dell’arte per avere una conoscenza generica dei vari periodi storici o quelli già previsti dai docenti di storia dell’arte moderna e contemporanea. Per quanto concerne le biografie degli artisti consiglio le monografie della Giunti, mentre per l’arte del Novecento: Hal Foster, Rosalind Krauss, Yve-Alain BoisArte dal 1900. Modernismo, antimodernismo, postmodernismo, Zanichelli, 2017 / Angela Vettese, Si fa con tutto. Il linguaggio dell’arte contemporanea, Laterza, 2015).
Per gli studenti di interior design verranno indicati di seguito testi o cataloghi come ad esempio Bauhaus a cura di Jeannine Fiedler e Peter Feieraben.
Philip Ball, Colore. Una biografia. Tra arte storia e chimica, la bellezza e i misteri del mondo del colore, BUR Rizzoli, 2004
Manlio Brusatin, Storia dei colori, einaudi, 1999
Johann Wolfgang von Goethe, La teoria dei colori, Luni, 2013 (saggio scritto nel 1810)
Rudolf Steiner, L’essenza dei colori, Editrice Antroposofica, 2013 (prima edizione 1929)
Johannes Itten, Arte del colore, ediz. Il Saggiatore, 2010 (prima edizione 1961)
Kassia St. Clair, Atlante sentimentale dei colori, De Agostini, 2018
Riccardo Falcinelli, Cromorama, Einaudi, 2017
David Batchelor, Cromofobia. Storia della paura del colore, Mondadori, 2006
John Gage, Colore e cultura. Usi e significati dall’antichità all’arte astratta, Istituto Poligrafico
dello Stato, 2001
Manlio Brusatin, Vittorio Mandelli, Un colore mai visto. Il colore nell’epoca della sua
riproducibilità tecnica, Property Scala, 2003
Vasilij Vasil’evič Kandinskij, Lo spirituale dell’arte, SE, 2005
Marcella Beccaria, Vanessa Beecroft. Performances 1993-2003, Catalogo della mostra (Torino, ottobre 2003-gennaio 2004), Skira, 2003
Michel Pastoureau, Il piccolo libro dei colori, Ponte delle grazie, 2006
Nero. Storia di un colore, Ponte delle grazie, 2016
Blu. Storia di un colore, Ponte delle grazie, 2018
Rosso. Storia di un colore, Ponte delle grazie, 2016
Due libri o più libri a scelta fra:
Michel Pastoreu I colori dei nostri ricordi, Ponte delle grazie, 2011
Marc Augé, Un etnologo nel metrò, Eleuthera, 2017
Alison Lurie, Il linguaggio dei vestiti, Armando, 2017
Federico Pierotti, Un’archeologia del colore nel cinema italiano. Dal Technicolor ad Antonioni, ETS, 2006
Lia Luzzato, Renata Pompas, Il significato dei colori nelle civiltà antiche, Bompiani, 2017
David Lynch, Kristine McKenna, Lo spazio dei sogni, Mondadori, 2018
Luca Venzi, Tinte esposte. Studi sul colore nel cinema, Luigi Pellegrini Editore, 2018
Ernst H. Gombrich, Arte e illusione. Storia sulla psicologia della rappresentazione pittorica, Einaudi, Phaidon, 2009
Rudolph Arnheim, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, 2008
Maurice Merleau-Ponty, L’occhio e lo spirito, SE, 1996
Claudio Widmann, Il simbolismo dei colori, Edizioni Ma.Gi, 2014
Richard L. Gregory, Occhio e cervello, Raffaello Cortina, 1998
Un colore tira l’altro. Diario cromatico, Ponte delle grazie, 2019
Marc Augé, Un etnologo nel metrò, Eleuthera, 2017
Alison Lurie, Il linguaggio dei vestiti, Armando, 2017
Lia Luzzato, Renata Pompas, Il significato dei colori nelle civiltà antiche, Bompiani, 2017
David Lynch, Kristine McKenna, Lo spazio dei sogni, Mondadori, 2018
Luca Venzi, Tinte esposte. Studi sul colore nel cinema, Luigi Pellegrini Editore, 2018
Ernst H. Gombrich, Arte e illusione. Storia sulla psicologia della rappresentazione pittorica,
Einaudi, Phaidon, 2009
Rudolph Arnheim, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, 2008
Maurice Merleau-Ponty, L’occhio e lo spirito, SE, 1996
Claudio Widmann, Il simbolismo dei colori, Edizioni Ma.Gi, 2014
Richard L. Gregory, Occhio e cervello, Raffaello Cortina, 1998
Anna Starmer, Enciclopedia degli schemi di colore, Il Castello, 2018
Sean Adams, Colorpedia. Guida ai colori per grahic designer, Logos, 2017
Stephen Farthing, David Scott Kastan, Sul colore, Einaudi, 2018
Simon Garfield, Il malva di Perkin. Storia del colore che ha cambiato il mondo, Garzanti, 2002
Hans Silverster, Natural Fashion – Decorazioni tribali d’Africa, 2007
Guy Deutscher, La lingua colora il mondo: Come le parole deformano la realtà, Bollati Boringhieri, 2016
Derek Jarman, Chroma, Ubulibri, 1995
Enrica Antonioni, Il silenzio a colori di Michelangelo Antonioni, Campisano, 2006
Lia Luzzato, Renata Pompas, Il significato dei colori nelle civiltà antiche, Bompiani, 2017
Dominique Paini, Alain Bergala, M. L. Pacelli, Lo sguardo di Michelangelo. Antonioni e le arti, Ferrara Arte, 2013
Michele Scapino. Cromoterapia, EDITORIALE OLIMPIA, 2002
Vicky Wall, Guarire con i colori, Mediterranee, 1996
E. H. Gombrich, Ombre, Einaudi 1996
Sophie Duplaix, Gina Pane (1939-1990). È per amor vostro, catalogo della mostra MART, Rovereto, 17 marzo – 8 luglio 2012, Hoepli, 2012
Neville Wakefield, Thyrza Nichols Goodeve, Nancy Spector, Henry Jenkins, Matthew Barney: The Cremaster Cycle, Guggenheim Museum Pubns, 2002
Marc Augé, Un etnologo nel metrò, Eleuthera, 2017
Alison Lurie, Il linguaggio dei vestiti, Armando, 2017
Federico Pierotti, Un’archeologia del colore nel cinema italiano. Dal Technicolor ad Antonioni, ETS, 2006
Lia Luzzato, Renata Pompas, Il significato dei colori nelle civiltà antiche, Bompiani, 2017
David Lynch, Kristine McKenna, Lo spazio dei sogni, Mondadori, 2018
Luca Venzi, Tinte esposte. Studi sul colore nel cinema, Luigi Pellegrini Editore, 2018
Ernst H. Gombrich, Arte e illusione. Storia sulla psicologia della rappresentazione pittorica, Einaudi, Phaidon, 2009
Rudolph Arnheim, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, 2008
Maurice Merleau-Ponty, L’occhio e lo spirito, SE, 1996
Claudio Widmann, Il simbolismo dei colori, Edizioni Ma.Gi, 2014
Richard L. Gregory, Occhio e cervello, Raffaello Cortina, 1998
Gli obiettivi principali del corso saranno:
FORMARE CRITERI DI SCELTA
Fornire allo studente una panoramica rispetto ai materiali e alle tecnologie di
lavorazione relative al mondo del product e interior design. Lo scopo è creare
le basi perchè lo studente possa sviluppare criteri di scelta volti ad individuare
materiali e tecnologie più indicate per la realizzazione di un progetto.
Le categorie di materiali e tecnologie affrontate saranno principalmente quelle
maggiormente impiegate in ambito industriale.
MATERIOTECA
Obiettivo parallelo del corso è la costruzione di una Materioteca, una banca
dati collettiva che possa rimanere a disposizione del gruppo anche per gli anni
successivi. Particolare attenzione verrà investita sugli aspetti di sostenibilità
ambientale relativi ad ogni gruppo di materiali.
La costruzione della materioteca vedrà gli studenti protagonisti, con ricerca a
gruppi su una tematica specifica concordata assieme.
Il materiale raccolto sarà sotto forma di campionari fisici e di schede descrittive
(fisiche e/o digitali) redatte dagli studenti stessi su un format comune molto
semplice e trasversale ai gruppi, dove saranno indicati:
– nome materiale
– nome produttore e contatti
– caratteristiche meccaniche (strutturale, solido, morbido, pieghevole, …)
– tecnologie di lavorazione (taglio, termoformatura, stampaggio)
– esempi applicazione e/o progetti di riferimento
– limitazioni ambientali (solo indoor, non resistente all’acqua, non contract…)
– riciclabilità, riuso, smaltimento
– note aggiuntove
(Se possibile, gli studenti saranno invitati a prendere contatti con i diretti
fornitori)
Ogni lezione focalizzerà su:
MATERIALE
Una tipologia/famiglia di materiali, descrivendone le principali caratteristiche
per estetica, struttura, varietà, storia ed evoluzione, limiti e possibilità di
applicazione.
(Non sarà obiettivo del corso dare informazioni esaustive dal punto di vista
chimico-fisico proprio di ogni materiale, se non nel momento in cui questi dati
fossero necessari per comprendere le applicazioni del materiale stesso.)
TECNOLOGIE
Un insieme di processi di lavorazione e assemblaggio che possono interessare la
tipologia di materiali sopra citata.
Verranno creati dei collegamenti con altri materiali interessati dalle stesse
tecniche di lavorazione.
Questa modalità è volta a fissare le possibilità oggettive del materiale nella sua
applicazione al progetto.
Verranno portati esempi interessanti dal mondo del design ed architettura (storici
e contemporanei) per creare focus e comparazioni sulle possibili applicazione.
VALUTAZIONE FINALE
Ogni studente porterà un approfondimento relativo ad un materiale, indagando le
proprietà applicate al design e all’interior, le tecniche di produzione/estrazione,
lavorazione e smaltimento del materiale stesso. In aggiunta a questa parte scritta,
lo studente porterà degli esempi di materale al vero ed immagini con esempi
di applicazioni. Questo elaborato, unito al contributo alla materioteca, andrà
costituire voto d’esame.
Obiettivi formativi:
Comprensione del concetto di “arti applicate” e individuazione dei tratti caratteristici specifici del disegno industriale.
Costituzione di una mappatura cronologica dei principali protagonisti della storia del design: progettisti e movimenti, prodotti e produttori.
Comprensione del rapporto intercorrente tra progetto grafico e altre forme di progetto.
Competenze da acquisire:
Capacità di ricerca, raccolta, organizzazione ed elaborazione di informazioni e materiali iconografici, costituzione di un archivio ordinato e fruibile.
Programma:
Il corso prevede un’attività di ricerca condivisa organizzata in gruppi di lavoro, che avrà come oggetto i principali protagonisti della storia del disegno industriale; la ricerca sarà intervallata da momenti di discussione pubblica e da contributi frontali specifici. Tra i temi oggetto di analisi e discussione: le “arti applicate”: arti decorative, artigianato artistico, arti industriali; il concetto di disegno industriale; il disegno industriale dalla metà del ’700 alla fine del secolo scorso; product design e graphic design.
Testo di riferimento:
Testi di supporto:
Testi di approfondimento:
Modalità Esame Finale:
L’esame si articola in due momenti principali:
Obiettivi Formativi
Il Corso di Teoria della Percezione e Psicologia della Forma si propone di illustrare lo studio delle diverse teorie riguardanti i meccanismi della percezione, con particolare riferimento alla percezione della visione. Verranno analizzati sia gli aspetti relativi alla psicofisica della visione che quelli anatomo-fisiologici dell’apparato visivo, evidenziando come questi siano strettamente collegati alla nostra percezione del mondo reale. Durante il corso si esaminerà la nascita e lo sviluppo delle principali teorie e modelli che hanno caratterizzato lo studio della percezione visiva, focalizzando l’attenzione sui principi fisici, fisiologici e psicologici che ne stanno alla base, con particolare riferimento al concetto di fenomenologia sperimentale e alla scuola della Gestalt. Particolare attenzione verrà inoltre rivolta all’analisi delle differenze tra mondo fisico e mondo fenomenico, soprattutto per quel che riguarda la conoscenza e l’applicazione, durante il lavoro di progettazione, di specifiche regole definite dalla psicologia della percezione.
Competenze da acquisire
I concetti di sensazione e percezione; il sistema visivo e la catena psicofisica; lo sviluppo delle principali teorie della percezione (dall’associazionismo alla teoria ecologica di Gibson); la scuola della Gestalt e i principi di unificazione formale; illusioni e figure ambigue; le costanze percettive; le basi psicologiche della percezione del mondo fisico e del mondo fenomenico.
Modalità di valutazione
L’esame prevede una prova scritta consistente in un test con quesiti a scelta multipla ed a risposta aperta.
Bibliografia
Materiale didattico delle singole lezioni e articoli di approfondimento verranno forniti dal docente.
Obiettivi del corso
Il corso si prefigge di fornire le basi della progettazione d’interni, partendo dalla comprensione dello spazio nelle sue diverse destinazioni d’uso, passando per l’analisi dei materiali applicati alle forme, approfondendo soluzioni tecniche e relative dinamiche di rapporto in proporzione con la scala umana, per raggiungere un primo grado di autonomia progettuale verso lo sviluppo della professione.
Un percorso teorico di analisi delle dinamiche funzionali ed estetiche fatto di equilibri ed armonie applicate agli spazi domestici e pubblici, implementato da esercitazioni puntuali che porteranno lo studente ad analizzare in modo critico e personale le aree oggetto di approfondimento, con lo sguardo rivolto all’innovazione, alla sostenibilità e al design for all.
L’obiettivo è indirizzare il futuro designer verso l’autonomia nel processo progettuale fatto di scelte, layouts funzionali, matericità, estetica e competenza tecnica con
consapevolezza e cultura progettuale per il primo approccio alla professione.
Competenze da acquisire
Sviluppo di competenze tecniche e progettuali.
Primo approccio all’analisi dei progetti, gestione e consapevolezza del processo progettuale.
Modalità d’esame finale
Presentazione di tutte le esercitazioni svolte durante il corso.
Realizzazione di un progetto di interior design dedicato a spazi privati e spazi pubblici presentato su tavole formato A3 e A1.
Il progetto dovrà essere completo in tutte le sue parti – (concept, narrative, target, moodboard d’atmosfera e moodboard materica, layouts funzionali, prospetti/sezioni, soluzioni tridimensionali, scelte finiture e articoli, disegni in scala di arredi su misura).
Bibliografia e riferimenti
Riferimenti bibliografici e dispense verrano fornite durante il corso.
Obiettivi formativi:
La creatività non è una proprietà unica, ma è il risultato della complementarietà tra
deduzione e intuizione, tra ragione e immaginazione, tra emozione e riflessione, tra
pensiero divergente e pensiero convergente.
Gli sforzi per definire la creatività in termini psicologici risalgono a Guilford, che ha
individuato i seguenti aspetti che la contraddistinguono:
• la fluidità, ovvero la capacità di produrre idee, senza riferimento alla loro
adeguatezza ai fini della risoluzione del problema.
• la flessibilità, cioè la capacità di cambiare strategia ideativa, quindi di passare da
una successione di idee ad un’altra, da uno schema a un altro. capacità
indispensabile.
• l’originalità, che consiste nella capacità di trovare risposte uniche, diverse da
quello che ci si aspetta.Per questo cerchiamo di sviluppare il “ pensiero
divergente”.
• l’elaborazione, ovvero la capacità di scomporre una idea con una grande
ricchezza di particolari collegati in maniera sensata tra di loro.
• la sensibilità ai problemi, vale a dire il selezionare idee e organizzarle in forme
nuove, capire cosa non va e cosa può essere perfezionato negli oggetti di uso
comune.
Il corso di Design 1 è centrato proprio sulla creatività, sul pensiero divergente, e sulla
capacità di dare una forma questo pensiero.
attraverso l’utilizzo di un quaderno per gli schizzi, dove annotare pensieri, connessioni logiche, interessi e bozze
di progetto, esercitazioni e presentazioni del lavoro svolto in aula o a casa.
Il corso sarà incentrato su alcune macroaree di interesse legate a
diversi aspetti del Design, in modo da offrire una panoramica di alcuni dei diversi campi
applicativi della creatività.
Il mese di marzo sarà dedicato ad illustrare e sviluppare i meccanismi del pensiero
divergente ed alla capacità di rappresentazione: il disegno, lo schizzo, le proporzioni degli
oggetti, il ragionamento ed infine il concetto del nostro pensiero.Particolare attenzione
sarà posta nel cercare di modificare la capacità di osservazione. non guardare ma vedere,
non sentire ma ascoltare. Saranno assegnate molte esercitazioni, alcune da elaborare da
una settimana alla successiva ed alcune da svolgere in aula in presenza.
Esercitazioni rapide :
a. Narrazione per immagini. Prendere una foto o un disegno.smontarlo e riassemblarlo
modificando il senso del racconto della foto di partenza.
b. Catturare la sensazione. Toccare un qualsiasi materiale in un sacchetto, quindi senza
vederlo , e poi descriverlo e raccontare la sensazione con un disegno.
c. Gesto minimo. Prendere un foglio di carta e tagliandolo o piegandolo arrivare a dargli
un senso finito con il minimo dei gesti. Quelli indispensabili.
d. Spirale aurea. Modificare una foto esistente disegnandoci sopra la spirale aurea e
modificare le proporzioni della foto sul rettangolo aureo.
Il mese di marzo sarà dedicato anche alle proporzioni, quindi saranno presentati i sistemi
proporzionali classici : scala del Fibonacci, scala delle metà e del piede attico. Passaggio
indispensabile per comprendere il dimensionamento degli oggetti.
Esercitazioni complesse :
1. Progettare un primo semplice oggetto.un porta nastro adesivo da tavolo. In qualsiasi
materiale.semplice ed immediato.
2. Identificare un oggetto a piacimento.spiegare il perché.studiare come modificarlo
ottimizzandone aspetto e funzioni.
3. Progettare un portascarpe ispirandosi allo stile di un designer di fama.Spiegando il
perché della scelta ed illustrando il nuovo concetto inventato.
4. Progettare una fontana o un posacenere in corten. L’esercitazione sarà svolta dopo
una gita presso l’azienda “ il giardino di corten “, dove verranno illustrate agli studenti
le caratteristiche del materiale e le possibili lavorazioni. Il titolare dell’azienda, come
fosse una commessa vera, spiegherà l’argomento della progettazione
Il mese di Aprile sarà dedicato ad introdurre il mondo del Retail, cioè del mondo della
vendita al dettaglio. Nello specifico la vendita di beni o servizi da un’impresa ad un
consumatore: insomma il mondo dei negozi.
Verrà illustrato come si presentano e si vendono al pubblico articoli di vario tipo , come si
crea un concetto per un ambiente per la vendita e di conseguenza come si espongono i
prodotti. Fisseremo i punti chiave del negozio: vetrine, cassa, riserva, camerini
esposizione e comunicazione.
Esercitazioni rapide :
e. I trenta cerchi. Trenta cerchi su un foglio di carta ed un’ora per dargli un senso finito.
f. L’alternativa. Scelto un oggetto di uso comune, sempre spiegando il perché della
scelta, inventare un uso diverso da quello per cui è stato pensato.Pensiero divergente.
g. Scarabocchio. Fare una passeggiata con la linea.disegnati dieci scarabocchi ,trovare
un modo per decorare tutti gli spazi ricavati dallo scarabocchio.
h. Un prodotto che mi serve.Modificare un prodotto esistente che non funziona o meglio
inventarne uno per una funzione che ancora non esiste.
Nel mese di Aprile si svolgerà la seconda uscita .Gli studenti saranno portati in un negozio
di moda a Lignano Sabbiadoro, lo “ Stilmoda “, dove verranno spiegate le caratteristiche
del negozio, il target dei clienti, i meccanismi di vendita. Particolare attenzione sarà
dedicata alle vetrine che saranno argomento di progettazione. La titolare del negozio,
come fosse un vero incarico, illustrerà agli studenti le necessità di progettazione delle
vetrine assegnando anche i capi di abbigliamento da esporre.
Esercitazioni complesse :
5. In una pianta di un locale vuoto riorganizzare gli spazi ricavando più spazio espositivo
possibile.Distribuire gli elementi competitivi, creare un’atmosfera.
6. Progettare le vetrine dello Stilmoda di Lignano.Particolare attenzione alla composizione,
agli oggetti ed alla valorizzazione dei capi di abbigliamento assegnati, forme, colori,
materiali e suggestioni.
7.Raccontarsi in un foglio. Prendere un foglio del quaderno di progettazione, disegnare
nove riquadri e descrivere se stessi con dei disegni.Nessuna scritta ma solo immagini per
descrivere la propria complessità.
Il mese di maggio. Sarà dedicato alla luce ,alla progettazione della luce, dei corpi
luminosi ed alla loro applicazione. Un buon progetto illuminotecnico crea un equilibrio tra
la luce artificiale e quella naturale. Noi impareremo a cercare la luce giusta, a prescindere
dalla sorgente, ma sopratutto cercheremo di capire lo spazio che ci viene assegnato:
suoni, colori, consistenza, immagini, parole e bisogni.
Esercitazioni rapide :
i. La luce mancante. Analizzare l’ambiente in cui si vive, capire la luce naturale ed
artificiale e dopo aver ridisegnato l’ambiente decidere cosa manca integrando con nuovi
corpi luminosi.
l. La bugia. Progettare un porta candela provvisto di manico e bocciolo in cui viene infilata
la candela, uno degli oggetti più usati nella storia.
m. Le ombre. Progettare un oggetto tridimensionale in cartoncino. Posarlo su un piano e
con un corpo luminoso tracciare e fotografare l’andamento delle ombre al girare della
fonte.
n. Riuso e riutilizzo. Prendere un oggetto comune e trasformarlo in una lampada
specializzata per una nuova funzione.
La luce è vita. Rappresenta una fonte di vita quotidiana: quando ci alziamo la mattina,
abbiamo bisogno di luce per svegliarci. Il suo ingresso nella stanza favorisce il rilascio del
cortisolo, il cosiddetto “ormone dello stress”, che inibisce la produzione di melatonina e
attiva il nostro organismo.
8. Progettare una lampada angolare, un corpo luminoso su un supporto tale da risolverei
problema dell’illuminazione negli angoli degli edifici.
9. Invertire il processo creativo. Partendo da una luce assegnata costruire l’ambiente
attorno alla fonte luminosa in base alle sue caratteristiche.
10. Progettare la scatola che conterrà la luce. Particolare attenzione sarà posta nella
scelta dei materiali e del colore del corpo lampada. L’azienda Intralighting selezionerà il
progetto più interessante.
11. Ripensare il sistema di illuminazione di un negozio, ponendo particolare attenzione alla
posizione, alla quantità ed al prodotto da evidenziare.
Il mese di Giugno, vorrebbe essere il mese in cui si cominciano a trarre le conclusioni
delle esperienze fatte durante il corso e sarà dedicato quasi esclusivamente alla
progettazione. Inventare oggetti, strategie e servizi pensati per le persone e per
l’ambiente. Sarà un momento multidisciplinare e si cominceranno a mescolare le
informazioni acquisite.
La predisposizione mentale al progetto dovrebbe rendere molto più semplice l’approccio
alla progettazione, che si farà più complessa. In ogni esercitazione si pretenderanno non
solo lo sviluppo dei prodotti, ma anche la presenza di un pensiero critico alle sue spalle.
Esercitazioni complesse :
12. Identificare un oggetto a piacimento, spiegare il perché della scelta, studiare come e
perché modificarlo, cambiandone aspetto e funzioni. Vita nuova ad un oggetto esistente
trasformato in altro. Pochi gesti in modo da scarnificarlo fino all’ essenziale. Viene ripresa
una delle prime esercitazioni fatte per verificare i progressi svolti nel campo della
progettazione. Alla fine verrà fatto un confronto tra i due progetti.
13. In base alle proprie esigenze quotidiane, inventare un oggetto nuovo, non esistente,
chiarendo la funzione e spiegando le scelte progettuali compiute, descrivendo con cura il
processo creativo.
14. L’ultima esercitazione complessa sarà “ ad personam ”, ad ogni studente sarà affidata
una progettazione specifica in base all’esperienza fatta finora, all’indole ed al campo di
interesse. Lo scopo è di far prendere ad ognuno una direzione diversa nel vasto mondo
del Design, indirizzando le future scelte ed approfondendo alcuni ambiti di progettazione
rispetto ad altri.
Libri di Testo e Bibliografia di riferimento:
Peter Zumthor : Pensare Architettura. mondadori.electa. 2023.
Byung-Chul Han : La salvezza del bello. Figure nottetempo.2019.
Italo Calvino: Guardare. Mondadori.2023.
Italo Calvino: Le città invisibili. Mondadori.2022.
Edward de Bono: Il pensiero laterale.Rizzoli. 1998.
Modalità Esame finale:
La verifica finale consisterà in un esame orale che prevede la presentazione di quanto sostenuto durante il corso
Obiettivi
Accenni di Storia della Fotografia.
Acquisire le nozioni base della tecnica e del linguaggio fotografico.
Imparare a padroneggiare lo strumento fotografico attraverso l’uso delle apparecchiature dell’Accademia.
Riconoscere la luce quale strumento di progettazione fondamentale e l’importanza della sua influenza sull’essere umano.
Conoscere i fattori che influiscono sull’illuminazione naturale e saperne affrontare le problematiche.
Conoscere i metodi di combinazione dell’illuminazione naturale con l’illuminazione artificiale per il conseguimento di un progetto illuminotecnico completo.
Analisi autori.
Contenuti
Metodi di insegnamento
Lezioni frontali ed esercitazioni, lavori di gruppo e uscite didattiche.
Obiettivi formativi
Competenze da acquisire
Programma
Modalità d’esame
Presentazione di un portfolio contenente tutte le esercitazioni svolte durante il corso oltre ad un progetto di rappresentazione da concordare con il docente.
Bibliografia
-M. Docci, M. Gaiani, D. Maestri, Scienza del disegno, Città Studi, Novara 2011.
-C. Florian, Rappresentazione vettoriale e disegno di architettura, Liguori editore, Napoli 2008.
-S. Boraso, Il linguaggio grafico nel disegno industriale, Armando Editore, Roma 2004.
-W. J. Mitchell e M. Mc Cullough, Digital Design Media, Mc Graw Hill, Milano, 1996.
Obiettivi formativi
La struttura del corso prevede un’alternanza di lezioni teoriche e esercitazioni pratiche suddivise per categorie di materiali e tecniche utilizzate per la realizzazione di modelli di studio e presentazione. Nella prima parte del corso gli obbiettivi del corso si propongono di trasmettere tecniche modellistiche per andare a sviluppare modelli per lo studio e lo sviluppo estetico-morfologico, ergonomico, funzionale di un prodotto industriale. Nella seconda parte del corso gli obbiettivi del corso si propongono di trasmettere tecniche modellistiche per andare a sviluppare modelli di studio avanzati e di presentazione o prototipi e lo sviluppo estetico-morfologico, tecnico approfondito e funzionale di un prodotto industriale con valutazioni sul CMF. Verranno trattate modalità di lavorazione e tecniche in grado di supportare il designer nella ricerca e nello studio delle forme rendendo dunque il modello di studio un importante strumento per la progettazione.
Competenze da acquisire
Comprensione ed utilizzo delle tecniche modellistiche per la realizzazione di modelli di studio e di presentazione, gestendo lo sviluppo del modello parallelamente agli sviluppi progettuali. Comprensione e comunicazione dell’idea di progetto attraverso la realizzazione di modelli fisici. Analisi, ideazione e rappresentazione di un caso studio.
Bibliografia
Prototyping and modelmaking for product design – Bjarki Hallgrimsson – Laurence king
Il modello nel design, la bottega di Giovanni Sacchi – P. Polato – Hoepli
Slide contenenti casi studio da ricerca desk e esperienze personali svolte in ambito lavorativo o prove esemplificative dell’utilizzo dei materiali trattati durante il corso.
Sitografia
https://www.protolabs.co.uk/resources/design-tips/
Modalità di valutazione
Presentazione di tutte le esercitazioni svolte durante il corso oltre ad un progetto di rappresentazione da concordare con il docente.
Contenuti
Il corso introduce gli studenti alla specificità della disciplina dell’Architettura degli interni, intesa come una cultura di approccio al vivere quotidiano, mettendo al centro la presenza umana, non solo in termini di scala e dimensioni, ma anche e soprattutto di relazione tra luogo, spazio, movimenti e percorsi, consuetudini e significati, dando una risposta quindi a esigenze concrete e materiali, ma anche culturali e esistenziali. L’architettura degli interni non è quindi intesa solo come una tecnica per organizzare uno spazio interno secondo le richieste di un committente, ma è anche una forma di espressione consapevole che, in qualità di progettisti, andiamo ad esercitare. Nel corso avremo quindi l’occasione di apprendere alcuni strumenti tecnici fondamentali, ma anche di iniziare a sviluppare una forma mentis per approcciare il tema del progetto di uno spazio, parte di un percorso che si consoliderà nell’arco del corso di studi negli anni e nelle diverse materie. Secondo la definizione etimologica, progettare, dal latino, significa porre innanzi, gettare avanti, anticipare quindi il modo nel quale la nostra quotidianità andrà a svolgersi. Il progettista di uno spazio sviluppa una successione consapevolmente organizzata di operazioni, originate da un fine, e con lo scopo di realizzarlo. L’organizzazione consapevole di tali azioni è appunto il metodo, cioè un atteggiamento, un modo di porsi, nel processo, tale da farne una attività razionale, scientifica, che riconosca i principi dell’essere e del conoscere. Nel greco antico la parola metodo significa via che conduce oltre. Seguire una metodologia non significa perciò limitare la libera espressione in nome di un processo razionale, sterile e ripetitivo, quanto dotarsi di un’impalcatura componibile e modificabile nel tempo e nel luogo, secondo le circostanze e secondo la propria esperienza, per muoverci veloci sulla via del progetto. Progettare architettura richiede conoscenze molto diversificate: tecniche, creative, sociali, ambientali, dei materiali e molte altre. Per questo la metodologia che svilupperete sarà necessariamente la vostra, non quella di un progettista di riferimento, non quella del docente. Oggi viviamo in un mondo caratterizzato da rapide trasformazioni, e a volte da profonde incertezze, per cui le persone, forse soprattutto le persone più giovani, si trovano a confrontarsi con situazioni che possono apparire ambigue, o almeno prive di una strada certa. Muoversi agilmente sull’impalcatura della vostra metodologia non significa necessariamente arrampicarsi unidirezionalmente verso l’alto. Un progettista deve essere preparato a muoversi in tutte le direzioni, per sviluppare un’impostazione metodologica che lo aiuti a sviluppare una capacità di rispondere in maniera positiva a eventi nuovi, imprevisti, a volte anche traumatici. Ovvero ad adottare un’attitudine resiliente nei confronti delle nuove sfide, che immancabilmente ci saranno per tutti. All’interno del processo progettuale se da un lato è quindi necessario recepire quelle che sono le esigenze, i desiderata del committente, dall’altro bisogna comprendere le limitazioni ma anche trovare le opportunità, palesi o nascoste. E trovare le opportunità dove altri magari vedono limitazioni o solo routine, ci consente di pensare alla nostra figura come il valore aggiunto all’interno di un processo progettuale, all’interno di un investimento economico. Metà del lavoro del progettista, sta nel comprendere bene la natura della domanda. L’altra metà nel proporre una soluzione solida e innovativa, tale da produrre un valore aggiunto. Fare un progetto di architettura di interni vuol dire in un certo senso raccontare la storia di chi siamo, sia la nostra che facciamo il progetto, ma anche della persona per la quale facciamo il progetto. Fare un progetto di architettura degli interni vuol dire scrive un racconto nelle tre dimensioni.
Obiettivi formativi
Obiettivi del corso sono l’esplorazione e l’acquisizione delle modalità progettuali relative all’Architettura degli interni attraverso i suoi caratteri tipologici, spaziali, funzionali, materici. L’esercitazione progettuale verterà su una struttura a servizio degli studenti, la biblioteca dell’Accademia, facendo riferimento alle più avanzate ricerche e sviluppi tipologici contemporanei. Più che archivi del sapere, le biblioteche sono oggi piazze della conoscenza e dello scambio culturale, capaci di stimolare il contatto tra le persone così come l’avvicinamento alla cultura in generale. Oltre alla fruizione del bene stesso ‐ il libro ‐, è molto importante la generazione di attività diverse legate alla crescita intellettuale della collettività. Le biblioteche sono luoghi che oltre che a stimolare l’amore per la cultura, devono favorire la coesione sociale, il comportamento etico, il senso della comunità e l’impegno verso le nuove generazioni. Obiettivi che si raggiungono non solo attraverso la resa disponibilità di libri e di un tavolo ove poterli consultare, ma anche attraverso un’attenta e continua programmazione di attività capaci di generare amore e rispetto per la cultura e senso civico. Per questo motivo queste istituzioni devono proporsi come luoghi ospitali, per avvicinare la gente e invitarla a entrare. L’architettura della biblioteca svolge di conseguenza un ruolo fondamentale: uno “strumento” che, opportunamente collocato in posizione centrale nel contesto urbano, ben visibile e facilmente raggiungibile da tutti, deve, attraverso la propria configurazione spaziale, favorire la possibilità di gestire attività diverse. Al proprio interno, deve inoltre favorire il contatto tra le persone piuttosto che il loro isolamento. Premesse che inducono necessariamente da un lato alla continuità spaziale dei locali piuttosto che alla loro frammentazione, e dall’altro alla configurazione attenta di luoghi, ciascuno con una propria connotazione e definizione, ma visivamente e ”intellettualmente” ben relazionati tra loro. Gli insegnamenti del corso saranno condotti con un dialogo costante tra lezioni frontali e un’esercitazione progettuale con verifiche settimanali obbligatorie, al fine di mettere in condizione lo studente di coniugare capacità critica e progettuale. Scopo del corso è l’acquisizione di conoscenze relative agli strumenti propri della disciplina, che definisce con precisione le connotazioni materiche, dimensionali, formali e percettive (cromatiche tattili, olfattive, sonore) di ambienti e oggetti, entrando in contatto con i saperi e le culture materiali. È obiettivo primario altresì l’acquisizione di capacità di comprensione relative a individuare le soluzioni più efficienti a fornire comfort all’abitante e, contemporaneamente, capaci di riflettere la sua identità, possibilmente di arricchirla.
Testi di riferimento
Modalità di verifica dell’apprendimento
L’esame finale prevede la verifica conclusiva dell’esercitazione progettuale, svolta in gruppo o individualmente. La valutazione terrà conto:
La valutazione terrà anche conto del “diario delle revisioni” redatto dal docente e dai suoi collaboratori e dunque della continuità, coerenza e costanza con cui il lavoro è stato condotto.
APPROCCIO IN BREVE
Il corso punta ad un approccio al design del prodotto concreto riferendosi ad un reale brand del territorio. Tale impostazione però non si riduce ad una risposta misurata alle stringenti necessità aziendali o alle convenzioni dettate dal mercato ma istruisce lo studente nel processo di sviluppo di una nuova idea progettuale partendo da ciò che esiste ma anche da nuove necessità inespresse sfruttando le opportunità che il contesto propone.
OBIETTIVI FORMATIVI
Attraverso lezioni frontali il corso mirerà a fornire le competenze adeguate ad affrontare le varie fasi del progetto; ad impostare un metodo di analisi e di lavoro che verrà messo in pratica nel progetto semestrale. Il lavoro sarà sviluppato in modo tale che lo studente possa sperimentale i vari strumenti che normalmente sono richiesti nella professione del designer. Infine verrà strutturato in modo tale che ci sia la possibilità di seguire un percorso individuale e di ricerca ma anche collettivo e di confronto.
Analisi del contesto di riferimento.
In questa fase lo studente dovrà indagare la macro-area sociale e culturale a cui anche il brand di riferimento appartiene espandendo il più possibile la tematica alla base della progettazione così da creare differenti e molteplici punti di vista.
Connessione con una realtà concreta: l’azienda partner.
Dopo aver compreso il contesto di riferimento verrà comunicato il brand di riferimento. Ne conosceranno le dinamiche, gli obiettivi e il tipo di knowhow che la contraddistinguono.
Al termine si lavorerà su un brief vero e proprio.
Analisi dello stato dell’arte.
Nella terza fase verrà avviato un lavoro analisi dello stato dell’arte, del mercato in generale mettendoli in relazioni con gli aspetti più ampi indagati nella prima fase al fine di evidenziare le criticità e le opportunità offerte dal contesto.
Progettazione.
L’ultima fase è quella progettuale dove si investirà la maggior parte del tempo e sarà a sua volta suddivisa in quattro step:
Grazie risultati ottenuti dall’analisi precedente lo studente verrà stimolato e aiutato a trovare una e una sola inedita connessione di senso che costituirà la base dell’idea progettuale.
Si cercherà di dar forma visiva al nuovo concept attraverso schizzi, file 3d, render preliminari e semplici maquette fino al raggiungimento del progetto definitivo.
Finalizzazione del progetto e produzione di un file 3d, render ed eventuale prototipo.
Presentazione e discussione finale.
MODALITA’ DIDATTICHE
Il percorso didattico verrà alternato da lezioni frontali, attività esercitative e laboratoriali di avanzamento progetto e revisione. Al percorso individuale seguiranno lavori di gruppo con momenti di confronto e presentazioni collettive.
MODALITA’ D’ESAME
L’esame terrà conto del lavoro svolto nell’arco del semestre durante il quale ci saranno delle presentazioni intermedie. Al termine del corso -attraverso la discussione degli elaborati finali- verrà valutata la capacità di utilizzo degli strumenti comunicativi, la coerenza metodologica e le competenze specifiche progettuali.
Obiettivi formativi
Il corso, integrato con la cultura delle tecniche di comunicazione d’impresa del graphic designer, si pone l’obiettivo di accompagnare gli studenti nell’acquisizione delle competenze e degli strumenti necessari per interfacciarsi al meglio con chi ha definito un piano strategico generale d’impresa: progettare allestimenti è una interazione efficace tra comunicazione ed architettura, realizzata attraverso una cultura progettuale dei volumi, degli spazi, dei piani, dei materiali: nozioni, pianificazione e strategie per fornire un progetto inedito e funzionale alle finalità di un brand.
Competenze da acquisire
Dal brief alla strategia, dal concept alla produzione: attraverso la realizzazione di un progetto, gli studenti affronteranno ogni fase del processo creativo in cui l’inserimento di una progettazione grafica, all’interno di uno spazio tridimensionale definito, vi è di fondamentale importanza.
Le lezioni si articoleranno in due moduli:
Modalità d’esame
L’esame finale prevede la presentazione degli elaborati sviluppati nel Modulo b.
Durante la fase di esame orale si verificherà la parte teorica (Modulo a) e verrà valutata la presentazione grafica e orale del progetto svolto durante il Modulo b.
Libri di Testo e Bibliografia di riferimento:
Ulteriori indicazioni verranno fornite durante il corso.
Obbiettivi del corso:
Ecologia ed economia circolare sono due elementi cardine di un modello economico sostenibile, di conseguenza le logiche di un design sostenibile, precedentemente noto come eco-design o “green design” definiscono nel suo approccio progettuale come principio la capacità di progettare oggetti, edifici, città i cui presupposti siano la sostenibilità economica, sociale e ambientale. Tra i gli innumerevoli ambiti tra i quali l’architettura, il design dell’ambiente, l’urbanistica, l’interior design, fashion design, etc.. il graphic design nella specificità del disegno grafico sostenibile è quello che considera nelle sue fasi progettuali l’impatto ambientale che le diverse tipologie di materiali e le loro diverse modalità tecniche di produzione e di applicazione possano apportare all’ambiente circostante. Ne sono un esempio, imballaggi, etichette, pubblicità grafica, pubblicazioni etcc.. lo sviluppo di un design ecologico, dovrà considerare gli elementi utilizzati nel processo dell’intero iter produttivo partendo da quello progettuale e quello esecutivo di produzione di applicazione di smaltimento / riciclo.
Competenze da acquisire:
Contenuti:
Il corso mira ad acquisire specifiche competenze per un corretto approccio alle diverse modalità progettuali del trattamento grafico dell’informazione e del suo linguaggio visivo unito a puntuali competenze nella conoscenza dei materiali e tecniche di produzione grafica ecosostenibili e dei suoi processi comunicativi. Le competenze acquisite permetteranno al designer di elaborare proposte di un design grafico sostenibile valutandone e analizzando le possibili strategie progettuali più adeguate nell’utilizzo di materiali e tecniche di produzione contestualizzate in un unico processo di eco sostenibilità.
Interventi esterni:
sono previste visite ad un gruppo poligrafico specializzato in allestimenti di punti vendita, stand fieristici, showroom e stampa di materiale per la comunicazione. nell’ambito della visita aziendale si potranno acquisire tecniche di produzione e la conoscenza di materiali specifici alle logiche di eco sostenibilità.
Modalità dell’esame finale:
relazione scritta ed elaborazione di un progetto grafico mirato ad una showroom aziendale o di comunicazione interna di un retail il tutto con l’impiego di tematiche e materiali eco sostenibili.
Bibliografia e riferimenti:
Il cartolaio del bosco. Ecodesign per l’educazione alla sostenibilità.
Obiettivi formativi
Competenze da acquisire
Bibliografia
Modalità di valutazione
Presentazione di un portfolio contenente tutte le esercitazioni svolte durante il corso oltre ad un progetto di rappresentazione da concordare con il docente.
Il corso si pone l’obiettivo di fornire nozioni articolate per l’impiego dei più diffusi programmi di elaborazione digitale per le immagini raster e vettoriali (Adobe Photoshop, Adobe Illustrator) e di fornire nozioni base per l’editoria digitale (Adobe InDesign).
Argomenti del corso:
1)Gestione delle dimensioni, dei metodi di colore e dei formati dei files.
2)Adobe Illustrator:
Lo scopo è acquisire nozioni tecniche per la realizzazione di composizioni di testi e disegni vettoriali.
3)Adobe InDesign:
Lo scopo è acquisire nozioni tecniche per la realizzazione di semplici prodotti tipografici.
4)Adobe Photoshop:
Lo scopo è acquisire nozioni tecniche per la realizzazione di fotoritocchi e fotomontaggi.
Finalità del corso:
Durante le lezioni verranno proposti esercizi utili a prendere confidenza con i programmi mediante il supporto di esempi iconografici, ponendo l’accento sulla duttilità dei mezzi di elaborazione delle immagini. Verrà sviluppato un progetto con l’obbiettivo di risolvere problematiche reali dal punto di vista del concetto, della rappresentazione e attraverso l’impiego dei programmi, prendendo in considerazione il ruolo e la gestione di alcuni degli elementi che compongono un’immagine coordinata. Gli studenti verranno invitati ad eseguire esercitazioni, ricerche e a sviluppare personali ideazioni, tenendo conto di limiti e regole, con l’intento di produrre una ricerca visiva attraverso gli strumenti digitali, individualmente o in lavori di gruppo.
Programma e contenuti: Il corso intende indagare il fondamentale rapporto tra arte, educazione e cultura, partendo dall’idea che ogni processo educativo debba condurre i destinatari a una rielaborazione personale.
Le macro aree di lavoro:
Metodologia: Nel corso vi sarà un’alternanza:
Esame:
L’esame prevede la presentazione di un elaborato personale o di gruppo e una prova orale. Ai fini del superamento della prova finale si richiede la conoscenza degli argomenti trattati a lezione, condotta attraverso appunti personali e lo studio di materiali forniti dalla docente. Si richiede inoltre la preparazione del libro:
Bibliografia (da intendersi come testi nei quali si potranno trovare materiali proposti durante le lezioni e approfondimenti non da acquistare):
Obiettivi formativi
Il corso mira alla spiegazione e all’approfondimento della Lingua Inglese attraverso attività di spiegazione, revisione e consolidamento delle strutture linguistiche e comunicative riconducibili al conseguimento di un livello di padronanza della lingua stessa di tipo B2 – Upper Intermediate – secondo quanto previsto dal Quadro Comune Europeo di Riferimento per la Conoscenza delle Lingue.
Le spiegazioni teoriche saranno seguite da molteplici esercitazioni pratiche: somministrazione di esercizi strutturati – traduzione di testi e di frasi dall’Italiano all’Inglese e, rispettivamente, dall’Inglese all’Italiano – testi di lettura e comprensione – attività di produzione scritta.
CONOSCENZA MACROAREA DI STUDIO
Modalità di valutazione
Test scritto alla fine del corso:
Produzione di un elaborato scritto di carattere tecnico – specialistico riguardante il settore del corso di appartenenza (Graphic Design, Pittura, Interior Design).
Bibliografia
Appunti dalle lezioni e dispense fornite dal docente.
La Bibliografia di approfondimento sarà fornita durante le ore di lezioni.
ABA Tiepolo – interior design 2022-2023
Il fine
Lo scopo di questa materia, interior design, è stimolare gli studenti a sviluppare la creatività attraverso la strada conosciuta – sapere che materiali abbiamo – e la strada intuitiva legata alla curiosità, alle interconnessioni tra conoscenze: raggruppare campi espressivi diversi, interpretare segni, disegni, ombre, colori, recuperare stimoli e sensazioni da esperienze che non hanno necessariamente un collegamento con ciò che stiamo facendo.
È un processo che non può essere chiuso in regole. E’ un processo che insegna a pensare, un processo che il singolo dovrà sviluppare in modo autonomo secondo la sua vocazione secondo i suoi interessi e secondo le sue attitudini.
Nell’interior design non ci sono leggi, ci sono solo connessioni e sensazioni che si esprimono in colori, luci, e materiali e che l’utente vive e giudica.
L’interior design è un cocktail perfettamente riuscito dove l’equilibrio delle parti crea un’opera unica che non ha bisogno di commenti perché è meraviglia e piacere.
La colonna portante.
Undici location a disposizione dello studente, documentate con foto, piante e sezioni:
Undici spazi diversi per costruire uno spazio nuovo che sia “la vostra espressione”, che sia “ciò che voi vorreste che diventasse”.
Lo studente nell’arco del semestre dovrà progettare il locale assegnato.
Il progetto dovrà essere sviluppato in tutte le sue parti:
Alla fine del corso lo studente presenterà le tavole di progetto con piante, sezioni e prospetti disegnati in scala adeguata (1:50, 1:25 per gli elementi significativi), render, e modello tipo “casa delle bambole” dettagliata in scala 1:25.
Il lavoro comprende anche la progettazione della facciata e dello spazio antistante il negozio come nuovo elemento di richiamo e di attenzione/attrazione.
Saranno importanti le analisi degli spazi esistenti, dei negozi esistenti.
Importanti saranno le domande che ci porremo. Cos’è un negozio? Cosa vedo, la merce o lo spazio? Chi influisce? Come vorrei muovermi? Cosa vorrei trovare? Lo spirito del luogo è attuale? Internazionalizzare ogni cosa è la strada giusta?
Processo di costruzione creativa.
Ogni studente realizzerà un book in formato A3 di sintesi delle esercitazioni – composizione 1, 2 e 3 – da consegnare il 25 ottobre 2022.
I punti 2, 3 e 4 saranno oggetto di discussione e confronto in aula e ogni studente raccoglierà il proprio lavoro in un book in formato A3 da consegnare il 29 novembre 2022.
I gruppi
Ogni progetto “negozio” avrà come progettisti un gruppo di tre/quattro studenti.
Il gruppo di studenti progettisti di interior design dovrà invitare uno studente di grafica e uno studente di pittura che aiuteranno i progettisti nelle scelte cromatiche e nella presentazione del progetto.
Tutti gli elementi di arredamento, tessuti, materiali potranno essere sviluppati all’interno del corso di design che sarà partner del corso di progettazione.
Le lezioni
Le lezioni saranno divise in quattro grandi gruppi.
Durante il corso, in collaborazione con il corso di design, senza distinzione di appartenenza, parteciperanno all’anno accademico diversi professionisti esterni che verranno invitati secondo la loro disponibilità.
Ci racconteranno in modo diretto la loro esperienza, come progettare, come sviluppare le idee, come proporsi con il pubblico, come costruire un’idea. Ci racconteranno del rapporto industria-architetto-design, come si risolvono le difficoltà, come siamo orgogliosi di essere curiosi e creativi, come non siamo mai stanchi, come le nostre idee sono l’energia più vitale che abbiamo a disposizione.
Nicola Livon (progetto-esecuzione), arch. Roberto D’Odorico, arch. Federico Marconi, arch. Spela Hudnik (Lj), Spaghetti Wall, Bolina Sail, Mazzanti (stampe Kusama, Louis Vuitton, ecc.), maestro Giorgio Celiberti, Federico Rizzi (accademia di ceramica), arch berti (Calzedonia).
Materia: Design III – ABPR17
Ore: 150- 12 CFA
“Progettare un prodotto (un bene di consumo, uno strumento, un elemento d’arredo singolo o un sistema di arredo) significa concepire e articolare tutte quelle caratteristiche funzionali, tecniche,
estetiche e comunicative che ne determinano gli aspetti qualitativi, in relazione all’uso e alle possibilità tecnologiche e produttive. Il design di prodotto presuppone l’apprendimento di conoscenze che consentono di ideare e sviluppare con creatività, prodotti innovativi pensati per le persone e rispondenti alle esigenze delle imprese che ne realizzano la produzione.”
Obiettivi formativi:
Obiettivo del corso è quello di approfondire gli strumenti operativi e progettuali acquisiti durante il biennio, attraverso lo sviluppo di progetti mediante il metodo di lavoro acquisito, che prevede ricerca e analisi del contesto, definizione degli obiettivi e generazione del concept, ideazione dell’oggetto e sua rappresentazione.
Il prodotto di design sarà sviluppato come conseguenza di un percorso che parte da una specifica richiesta progettuale del committente, con la successiva analisi del contesto di utilizzo del prodotto, dell’utente e dei suoi bisogni, del contesto culturale ed economico di riferimento, fino ad arrivare alla proposta definitiva e alla sua comunicazione.
Sono previste lezioni teoriche e attività pratiche che introducono allo sviluppo di un concept di progetto, riguardanti l’osservazione e l’interpretazione della relazione azienda-oggetto-utente contesto e l’esplorazione di nuove opportunità progettuali attraverso esempi, interventi di professionisti ed esperti di settore, visite in azienda e analisi di casi studio.
Le esercitazioni pratiche avranno come obiettivo fissare metodi e modalità operative. Parte del corso si svilupperà parallelamente al corso di Architettura d’Interni 3, all’interno di un unico progetto complessivo, in cui la materia di Design 3 sarà chiamata a realizzare il disegno di arredi unito alle scelte materiche di realizzazione.
Competenze da acquisire:
Capacità di analisi del prodotto e dello scenario di riferimento (contesto, azienda, competitor, user-target, definizione prodotto, materiali, lavorazioni)
Capacità di progettare in relazione ad un obiettivo specifico
Capacità di definire il “concept” del prodotto
Capacità di comunicare il “concept” del prodotto (presentazione dell’idea attraverso schizzi, immagini di riferimento, disegni quotati, render)
Capacità di lavorare singolarmente e in gruppo
Modalità didattiche:
Il percorso didattico verrà alternato fra lezioni collettive, esercitazioni su progetti specifici, progetti individuali e di gruppo, revisioni individuali e collettive dei progetti elaborati.
Modalità d’esame:
La verifica finale prevede la presentazione dei progetti richiesti e sviluppati durante il corso.
I progetti saranno esplicati attraverso un process book con tutte le informazioni necessarie a presentare e rappresentare l’idea progettuale (concept, schizzi, immagini di riferimento, disegni quotati, render) + un eventuale modello di studio. Attraverso la discussione degli elaborati finali, verranno valutate le competenze progettuali, il metodo di approccio al progetto e la capacità di comunicazione dell’idea di prodotto
Introduzione a V-Ray e settings
Prima di addentrarci nell’impiego degli strumenti di V-Ray è necessario avere chiaro il modo di operare di V-ray stesso. Si affronteranno quindi in modo approfondito l’Interfaccia di V-Ray, le sue Toolbars, l’Asset Editor ed il V-Ray Frame Buffer.
Si passa quindi ad analizzare e capire quali sono i Render Settings e la camera Settings, ovvero ciò che consente di impostare i render di studio (Interactive render) ed i render finali (Production render), impostando il render Output, con presentazione della possibilità di renderizzare direttamente nella Viewport.
Illuminazione esterna e V-Ray_Materials
Il sole di SketchUp è alla base del sistema SunLight, fonte di luce sempre presente anche in V-Ray: si analizzano quali sono le caratteristiche fisiche del SunLight e le combinazioni con il sistema ambientale ed i vari modelli di cielo messi a disposizione.
La Dome Light, abbinata alle immagini HDRI, e la Dome Light abbinata all’Environment Sky si pongono come alternative o integrazioni all’illuminazione ambientale del sole.
Si affronta quindi il passaggio dal materiali SketchUp ai materiali V-Ray: alla base di ciò sta lo studio della natura fisica dei materiali reali per affrontare in maniera consapevole come gestire i parametri che descrivono questi aspetti in V-Ray. La texture di un materiale diventa uno dei vari aspetti in grado di rappresentarlo, insieme a caratteristiche fisiche come riflessione, rifrazione, rugosità, rilievi, etc.
Ci si eserciterà sulle tipologie base dei materiali e sui loro parametri comuni, partendo dalla libreria dei materiali preimpostata di V-Ray fino ai materiali PBR.
V-Ray Lights
In SkethUp il solo è l’unica fonte di luce esistente. V-Ray mette a disposizione una ampia gamma di luci artificiali. Si vedranno e ci si eserciterà su ciascuna di esse: Rectangle Light, Sphere Light, Spot Light, IES Light, Omni Light e Mesh Light.
Presentazione del materiale Emissive e del Material Override, utile per lo studio iniziale dell’illuminazione.
Utilities + Post-produzione
V-Ray mette a disposizione molte utilities che consentono un workflow sempre più fluido e meno concentrato sui tecnicismi. All’interno di questo approccio stanno il File Path Editor, la mappatura dei materiali, i vari V-Ray Proxy, V-Ray Fur, V-Ray Mesh Clipper.
Si affronterà il render di un fotoinserimento, partendo dall’abbina foto di SketchUp.
Si prenderanno in considerazione il caso studio di render di esterni ed il caso studio di render di interni. Da questi si passa al V-Ray Frame Buffer, cuore della visualizzazione del render, e alla palette della Color correction del VFB, comprendendo i Lens Effects ed i vari Render Elements.
Oltre alla postproduzione da dentro V-ray si accennerà alla postproduzione con un foto editor.
Esercitazioni
Gli studenti procederanno alla modellazione di alcuni ambienti (bagno, cucina, soggiorno, esterni) prendendo spunto da immagini di riviste/web e li completeranno in tutti gli aspetti (illuminazione, materiali e dettagli compositivi) per poi arrivare al rendering finale.